Bilanny Montero Panagua, foto archivio Università di Trento

Vita universitaria

DA SANTO DOMINGO A TRENTO PER ALLARGARE I MIEI ORIZZONTI

Bilanny Montero Panagua neolaureata in Studi Internazionali racconta la sua esperienza, l’arrivo in Italia e il percorso di studi nell’ambito sociologico

4 febbraio 2015
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Daniela Costantini
di Daniela Costantini
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Bilanny Montero Paniagua, 24 anni, dominicana, si è laureata da pochi giorni in Studi internazionali - corso di laurea del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento. L'abbiamo intervistata per farci raccontare la sua esperienza di studio e di vita.

Da Santo Domingo a Trento: ci racconti com'è nata l'idea?

Fin da bambina avevo il sogno di venire a studiare in Italia. Purtroppo per chi nasce in un Paese come il mio le possibilità sono molto limitate, soprattutto per chi vive in campagna dove manca anche la TV e energia elettrica. Quando avevo 12 anni la svolta: sono andata via di casa con mia cugina diciassettenne e il mio fratellino di soli tre anni per inseguire il sogno di una vita migliore. Attraverso mille peripezie siamo arrivati in città, a Santo Domingo, e per diverse settimane abbiamo dormito per terra in una baracca che apparteneva a mio padre. Siamo riusciti a sopravvivere solo grazie a mia nonna e a mia cugina Kelly, che di giorno lavorava come colf e di sera studiava. Lei è sempre stato un esempio per me.

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato? Quali le spinte a continuare?

Finite le scuole superiori a Santo Domingo mi sono iscritta all'Università, Facoltà di Giornalismo, grazie alla quale si sono aperti i miei orizzonti. In quel periodo ho avuto anche l’esempio del Presidente della Repubblica Dominicana Fernandez che era partito dal nulla e aveva studiato negli USA. Mi sono detta: "Se ce l'ha fatta lui, posso farcela anch'io."
Tuttavia non è stato facile: non c'erano mai soldi, neanche per usare i mezzi pubblici o per mangiare fuori casa. Per venire in Italia ho avuto ancora una volta l’aiuto di Kelly, che era già qui da qualche anno per lavoro. Con grandi sforzi ha risparmiato abbastanza per farmi arrivare fino a Trento. Il primo giorno in città ho iniziato subito a lavorare per mantenermi, anche se non capivo una parola; facendo 2 turni di lavoro al giorno e 3 turni di studio per imparare la lingua velocemente, sono riuscita in poco tempo a rendermi più indipendente.

Ti piace Trento? Quali sfide hai dovuto affrontare per vivere qui?

Adoro Trento e mi piacerebbe rimanere a lavorare qui, anche se non è stato sempre facile. La prima sfida è stata imparare la lingua. Ma ciò che trovo tutt'ora difficile da superare è la distanza dalla mia famiglia che non vedo da due anni. Inoltre quando sei una straniera in Italia non sempre vieni trattata con il riguardo che meriti. Ho subito spesso forti stress nei lavori che ho svolto, solo per il colore della mia pelle. Però se hai bisogno di lavorare per mantenerti all'Università spesso è meglio stare zitti anche quando vorresti rispondere a tono. Quello che ricordo con maggiore "brivido" del mio primo periodo è stato il freddo: non avevo mai visto nevicare prima di allora.

Perché hai scelto Studi internazionali? Cosa ti ha appassionato nel tuo corso di laurea?

Ho scelto Studi internazionali perché è un percorso che ti prepara molto bene per affrontare il mondo del lavoro che sta vivendo una fase critica. Ho potuto spaziare in materie molto diverse: economia, politica, statistica, scienze politiche, diritto comunitario senza dimenticare le basi della sociologia. L'esperienza "Viaggio-studio a Bruxelles" alla quale ho partecipato come studentessa dell’area di Sociologia mi ha permesso di entrare in contatto con le Istituzioni europee e di capirne il funzionamento. Grazie alla presenza di funzionari, esperti ed europarlamentari ho compreso l'importante ruolo che svolge la Comunità europea, ruolo che prima non avevo mai capito pienamente. Per me questo è stato un percorso formativo eccellente che mi ha premesso di ampliare la mia visione dell'economia internazionale e, in qualche modo, anche della mia vita futura. Voglio sottolineare il valore di avere un team di professori davvero competenti e abili nel comunicare la loro materia: sono riuscita anch’io, che all'inizio non parlavo perfettamente italiano, a capire concetti davvero importanti che spero mi serviranno nel mio futuro. Consiglio a chiunque voglia allargare i propri orizzonti e le proprie competenze di frequentare questo corso di laurea.

Quale messaggio ti senti di dare ad uno studente interessato al corso di studi che hai appena concluso?

Credo che ognuno debba seguire le sue passioni. Consiglio Studi internazionali a chiunque voglia crescere con una mentalità internazionale. Ma, al di la dello specifico corso di studi, credo che il messaggio sia uguale per tutti: la vita ci sfida, ci testa e ci mette alla prova per vedere se siamo abbastanza "forti" per meritarci quello a cui ambiamo. Quindi, nonostante le difficoltà, circondati di amici che ti sostengono, di persone che credono in te e soprattutto, credi in te stesso. Sii persistente, sogna in grande e non arrenderti.