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Vita universitaria

APPRODARE ALL’UNIVERSITÀ TRA NUOVE SFIDE E INCERTEZZE

Il Servizio di Consulenza Psicologica per la comunità studentesca UniTrento

17 luglio 2018
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Carolina Coco
Ezio Elasdi
di Carolina Coco ed Ezio Elasdi
Psicologi e psicoterapeuti presso il Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (ODFLab) e assistenti alla ricerca del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento.

“Prima di iniziare l'università ricordo una forte ansia, con tutti quegli esami davanti da affrontare, professori che parevano irraggiungibili, senza più i vecchi compagni a dare sostegno.
Adesso che sono alla fine mi pare di essere daccapo: quando penso che sto per entrare nel mondo del lavoro ritrovo la stessa ansia, preoccupazioni simili, e una certa solitudine”.
La considerazione - ripresa da uno scambio avuto con uno studente in prossimità della laurea -  sintetizza la difficoltà nell’affrontare i momenti di passaggio e a tollerare l’incertezza che le situazioni nuove comportano. Lasciare la dimensione del già conosciuto, del mondo familiare, abbandonare la comfort zone a cui ci si è adattati per avventurarsi nell'ignoto, significa esporsi a una sfida vissuta come impegnativa e importante, accompagnata dalla sensazione del rischio e dall'angoscia di un possibile fallimento.

La sfida per la strada nuova da intraprendere è resa ancora più penosa dalle attese che lo studente ha nei confronti di se stesso, di riuscire bene e di conseguire una laurea riconosciuta nel mondo del lavoro e quindi garanzia di una futura occupazione. Inoltre, in un'epoca come questa in cui l'investimento nella formazione dei giovani è senza precedenti, lo studente può sentire come persecutorie le aspettative di amici e parenti, considerati pretenziosi, giudicanti e pronti a sottolineare la prima caduta. C'è un bel carico di attese insomma, sia interne allo studente che intorno a lui, e l'ansia da esame come le difficoltà di concentrazione sono spesso solo i sintomi più tangibili di conflitti tra aspettative su se stessi e realizzazioni effettivamente possibili

Oltre a questi aspetti, nel lavoro di consulenza con gli studenti le difficoltà che si evidenziano con maggior nettezza sono diverse: il peso di una nuova libertà da imparare a gestire, l'adattamento in una nuova dimensione in cui i riferimenti di prima (genitori, professori della scuola superiore) si fanno più lontani, insieme ai problemi che nascono nelle dinamiche relazionali in cui gli altri sono persone sconosciute da scoprire e c'è un nuovo sé da presentare. Tali difficoltà si manifestano spesso nella fatica di mantenere la fiducia nel proprio progetto nonostante i problemi, con gli esami che non vanno come si vorrebbe e i tempi di laurea che non sempre sono quelli attesi all'inizio. Emerge, in estrema sintesi, il bisogno di essere accompagnati nel passaggio tra ciò che lo studente sognava di essere in piena adolescenza, idealizzando se stesso, all'accettazione di ciò che è quando si affaccia alla vita adulta, limiti compresi.

Per aiutare nella gestione di tutto ciò da circa 15 anni è attivo presso l'Università di Trento il Servizio di Consulenza Psicologica, servizio cui ogni studente iscritto si può rivolgere gratuitamente per iniziare un percorso di 4-5 incontri in cui affrontare con uno psicologo le questioni e le difficoltà che in quel momento sta vivendo. La motivazione iniziale può prendere il via da difficoltà nel percorso di studio quanto da situazioni familiari, affettive, legate quindi alla sfera più personale dello studente, ma in genere non è difficile accorgersi come tra le due dimensioni, quella personale e quella universitaria, ci siano correlazioni significative.

Il ruolo del consulente sta allora nell'accompagnare lo studente in un lavoro di conoscenza e chiarificazione delle situazioni esterne e delle dinamiche interne; nel favorire la presa di contatto con la propria dimensione più autentica e nel contenere le ansie e la rabbia dei primi fallimenti, sostenendo la ricerca di una rotta possibile per continuare a progettare il futuro. Il servizio di consulenza è un osservatorio privilegiato sulla condizione psichica dei giovani universitari oggi: presso l'ateneo trentino nei primi 5 mesi del 2018 sono state quasi 100 le richieste pervenute, rilevando un bisogno che pare in crescita nel corso degli anni, e anche un approccio verso la figura dello psicologo che risente meno, nelle nuove generazioni, di alcuni pregiudizi che pesavano in passato. Per questo, il servizio può svolgere anche attività di prevenzione, poiché nelle situazioni più complesse e di maggior sofferenza, diventa il punto di inizio di un percorso di cura, indicando allo studente i servizi medici o psicoterapici più adeguati.