Studenti al rifugio Segantini in Val d’Amola (Trento). Foto di Riccardo Giacomelli, archivio Università di Trento. 

Vita universitaria

ESAMI IN QUOTA

Cultura, ambiente e sport in un’esperienza progettuale proposta dall’Università di Trento

27 luglio 2018
Versione stampabile
Riccardo Giacomelli
di Riccardo Giacomelli
Architetto e dottorando presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento.

È per il quinto anno accademico consecutivo che, all’interno dell’offerta didattica dell’Ateneo trentino, gli studenti e le studentesse del corso di laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura si confrontano con un tema centrale per il palinsesto paesaggistico alpino: il progetto di architetture per l’alta quota. Da allora il progetto rifugioPLUS propone al corpo studentesco del corso di Composizione architettonica, tenuto dal professor Claudio Lamanna, di confrontarsi con temi dell’architettura alpina: dal rifugio alpino all’escursionistico, dal bivacco alla malga fino allo chalet sulle piste.

Nell’anno accademico 2017-2018 gli iscritti e le iscritte al corso di Composizione architettonica 1, alla loro prima esperienza progettuale, hanno lavorato sulla ristrutturazione del rifugio alpino Giovanni Segantini in Val d’Amola (Trento) a 2373 m s.l.m. Il rifugio si compone di diversi corpi di fabbrica, dal primo corpo rifugio del 1901 realizzato su modello del “Cubo SAT” al nuovo rifugio del 1976, fino alla più recente stazione di monte della teleferica. Un aggregato di corpi edilizi di modeste dimensioni che costruiscono una piccola acropoli alpina ai piedi della Presanella, nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta. Una cornice paesaggistica di pregio per la forte presenza degli affioramenti granitici montonati della Presanella e per l’affaccio privilegiato sulle Dolomiti di Brenta.

Studenti e studentesse, divisi in gruppi di lavoro, hanno affrontato l’impegnativa tematica con gli strumenti del disegno digitale e con modelli plastici di lavoro, mettendo a frutto nell’attività di laboratorio quanto appreso nelle lezioni frontali tenute dal gruppo docente e dal dottor Luca Gibello, storico dell’architettura. Un lavoro settimanale che ha occupato tutto il secondo semestre, in un continuo e intenso percorso di affinamento delle molteplici competenze individuali e di team-working che un corso di progettazione richiede.

L’esame per la maggior parte del corso si è tenuto a luglio, in un contesto tanto suggestivo quanto utile a valutare la bontà degli elaborati proposti: il rifugio Segantini, oggetto del laboratorio di progettazione. Così nelle giornate del 19 e del 20 luglio un piccolo frammento dell’Università di Trento, grazie al sostegno di Fondazione Accademia della Montagna del Trentino, si è spostato dalle aule universitarie ai 2373 m s.l.m. del rifugio, con una piccola spedizione di 40 studenti armati di zaini, plastici, tavole tecniche e concorsuali. 

Gli elaborati sono stati esposti sulla terrazza del rifugio per tutto il pomeriggio di giovedì 19 luglio, dove, oltre a ricevere la valutazione da parte del corpo docente, hanno suscitato grande interesse nel gestore del rifugio e guida alpina Egidio Bonapace, nella vice-presidente della Società Alpinisti Tridentini (SAT) Elena Guella e nei numerosi frequentatori della Presanella. Nello stesso pomeriggio gli studenti hanno sostenuto la parte dell’esame individuale sulla teoria della Composizione architettonica, che combinata alle valutazioni delle diverse prove in itinere, ha determinato la valutazione finale di ogni singolo studente. 

Un’esperienza unica, fatta di cultura, ambiente e sport conclusasi nella mattinata del venerdì, dopo il pernottamento nel rifugio, con un’escursione sulle pendici della Presanella fino a quota 2700 m s.l.m. Una quota importante, come il livello di maturità che hanno dimostrato gli studenti.

L'iniziativa rifugioPLUS è un progetto di architettura per i rifugi alpini nata dalla collaborazione tra Fondazione Accademia della Montagna del Trentino e il professor Claudio Lammanna, l'assistente alla ricerca Giovanna Salgarello e Ricacrdo Giacomelli, afferenti al Dipartimento Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento.