Il gruppo vincitore. Foto archivio Università di Trento

Vita universitaria

Una sfida per giovani innovatori

A Trento il primo hackathon italiano dedicato alle telecomunicazioni

16 dicembre 2019
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Fabrizio Granelli
di Fabrizio Granelli
Professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell’Università di Trento e coordinatore del 1st Italian SDR Hackathon.

Il 1st Italian Software Defined Radio Hackathon si è tenuto dal 13 al 15 novembre negli spazi del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI) dell’Università di Trento a Povo.

Circa 30 studenti provenienti dalle lauree triennali, magistrali o da percorsi di dottorato dell’area Information Technology si sono sfidati per studiare soluzioni relative all’identificazione automatizzata della presenza di comunicazioni wireless, con lo scopo di estrarre informazioni relative all’utilizzo delle frequenze radio. Un argomento di estrema attualità data l’importanza di sfruttare al meglio le frequenze in ambito radiomobile evidenziata dai recenti sviluppi della tecnologia 5G. 

L’argomento sul quale i partecipanti si sono messi alla prova fa parte di un’area estremamente interessante dal punto di vista sia della ricerca che dell’innovazione tecnologica, che si pone all’intersezione tra gli aspetti tipici del settore delle telecomunicazioni e l’Intelligenza Artificiale.

Si tratta di un evento importante nell’ambito dell’Information Technology visto che per la prima volta viene organizzato in Italia, mentre all’estero un evento simile, ma su scala più grande, viene organizzato periodicamente dalla DARPA negli Stati Uniti come “Spectrum Collaboration Challenge”.

Nel caso di Trento, l’hackathon è stato organizzato dal gruppo di reti del DISI e sponsorizzato dal capitolo italiano della IEEE Vehicular Technology Society in collaborazione con IRS Srl (distributore italiano di National Instruments), che ha fornito competenze e apparati. Tale coinvolgimento è stato fondamentale in quanto l’attività prevedeva di fornire a ogni gruppo di partecipanti alcune piattaforme Software Defined Radio (SDR) per sviluppare e testare le proprie soluzioni.

La tecnologia SDR rappresenta una delle innovazioni più importanti a livello hardware nelle telecomunicazioni degli ultimi decenni, perché permette di costruire apparati di trasmissione completamente configurabili via software da un PC o da un laptop. Questo consente agli utilizzatori, in questo caso studenti con basi di telecomunicazioni, di sviluppare un completo sistema di trasmissione e ricezione in poche ore e senza richiedere l’utilizzo di laboratori elettronici specializzati.

Data la complessità dell’argomento, tuttavia, gli organizzatori hanno preferito far precedere l’hackathon vero e proprio da una giornata di formazione.

Diversi speaker hanno fornito ai partecipanti nozioni base sugli apparati SDR, i software da utilizzare e le basi teoriche delle comunicazioni digitali.

L’hackathon si è poi svolto nel giro di 24 ore tra le 12:00 del 14 novembre e le 12:00 del giorno seguente, e si è concluso con la presentazione e dimostrazione delle soluzioni elaborate. I gruppi partecipanti hanno scelto strade estremamente diverse e prodotto soluzioni interessanti e innovative.

Il gruppo vincitore è risultato quello più “giovane” costituito da studenti di laurea triennale, i quali - nonostante qualche iniziale limite di natura teorica - hanno lavorato e risolto il problema proposto con entusiasmo e grande impegno. Un’ulteriore dimostrazione che gli hackathon sono eventi aperti a chiunque sia interessato agli argomenti trattati.

Visto il successo conseguito e il riscontro estremamente positivo da parte dei partecipanti, si sta già pensando di replicare l’evento nei prossimi anni. Vi terremo informati!