Fabiano al lavoro da casa. Foto di Fabiano Erlicher.

Vita universitaria

Tra i libri sì ma a distanza

L’esperienza di Fabiano, studente UniTrento e tirocinante presso il Sistema Bibliotecario di Ateneo

13 maggio 2020
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di Monica Agostini
Lavora presso la Direzione Ricerca e Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Trento.

Anche in questo periodo di emergenza le attività del nostro ateneo proseguono, seppur con modalità diverse dal consueto. La biblioteca non ha ancora potuto ripristinare tutti i servizi frontali, ma ha potenziato quelli online e per far questo non ha rinunciato alla preziosa collaborazione di tirocinanti o studenti e studentesse a contratto.

Abbiamo chiesto a Fabiano Erlicher, studente della nostra università che sta ultimando il corso magistrale in Filosofia e linguaggi della modernità, di raccontarci la sua esperienza di tirocinio a distanza presso il Sistema Bibliotecario di Ateneo che ha portato avanti lavorando dalla sua abitazione a Mezzolombardo.

Fabiano, la tua sarà una laurea a distanza, ma certo non ti aspettavi che sarebbe stata preceduta anche da un tirocinio a distanza. Lo credevi possibile?

Sono rientrato dall’esperienza Erasmus a Cracovia agli inizi di febbraio con l’intento di portare a termine le ultime due attività didattiche prima della laurea magistrale, ossia il tirocinio e la stesura della tesi. Proprio nei giorni in cui stavo prendendo contatti col responsabile della BUC (Biblioteca Universitaria Centrale), Vittorio Carrara, per iniziare lo stage interno presso la Biblioteca universitaria, sono arrivate le prime notizie di chiusura temporanea degli edifici universitari e di sospensione delle attività didattiche. La chiusura si è poi prolungata a tempo indeterminato, mentre le attività sono proseguite telematicamente.

Se fare lezione a distanza mi sembrava plausibile, mai avrei pensato alle lauree o al tirocinio da casa. Ciò che inizialmente mi è parso surreale, si è trasformato in realtà con le lauree a distanza di alcuni miei amici e contemporaneamente, contro ogni aspettativa, con il prendere forma anche del mio tirocinio da casa.

Sei stato assegnato alla Divisione Biblioteca digitale. Di cosa ti sei occupato? Qual è stato il tuo contributo?

La sospensione del prestito bibliotecario ha portato molte persone (docenti, studenti, studentesse...) a richiedere le versioni elettroniche di libri e articoli per gli esami e la ricerca; ho, quindi, contribuito alla verifica della disponibilità dei volumi nel catalogo degli e-books e controllato anche il corretto funzionamento dei link che reindirizzano alle annate digitali dei molteplici periodici acquistati dalla biblioteca. Inoltre, ho supportato il personale bibliotecario nel corso delle lezioni online sull’uso delle risorse della biblioteca, collaborando alla soluzione di problemi informatici dei partecipanti, raccogliendo le domande da sottoporre a relatori e relatrici e realizzando un questionario di valutazione delle lezioni. Ho anche preso parte ad alcuni incontri in cui gli editori promuovevano i loro prodotti affinché i bibliotecari potessero valutarli ed eventualmente acquistarli e metterli a disposizione degli utenti.

È stata occasione per conoscere alcuni servizi che da utente non avevi mai sperimentato? 

Conoscevo abbastanza bene il mondo della biblioteca e avevo familiarità con il catalogo dei periodici e degli e-book, ma ho avuto modo di approfondire la conoscenza di uno strumento nuovo, ossia il Discovery.

Il Discovery è uno degli strumenti messi a disposizione dalla Biblioteca universitaria per la ricerca bibliografica e offre la possibilità di ricercare fonti importate da più database attraverso l’interrogazione di un unico box di ricerca. L’ho utilizzato sia per la ricerca dei testi digitali prevista dal mio tirocinio, sia per la ricerca personale al fine di arricchire la bibliografia della mia tesi.

Il personale della biblioteca ha potuto supportarti anche a distanza? Sarebbe stato diverso in presenza?

Nelle prime settimane ero quotidianamente in contatto telefonico con la responsabile della Divisione Digitale, Maria Barbone, la quale mi ha supportato soprattutto fugando la mia perplessità iniziale verso un tirocinio quasi completamente auto-gestito, da portare avanti da solo. Con il passare dei giorni, la comunicazione via mail e via telefono con i vari componenti dello staff della Divisione Digitale si è intensificata, permettendomi di avere sempre chiaro quali fossero i compiti da eseguire. Sicuramente, se avessi svolto lo stage in presenza molte cose sarebbero state differenti e avrei svolto un altro tipo di attività, ma ciò non significa che sarebbe stata un’esperienza migliore. Anzi, sono soddisfatto della possibilità che mi è stata concessa e di aver sperimentato lo smart working, cosa che mi potrà essere utile per l’entrata nel mondo del lavoro.

Quali sono i tuoi progetti ora?

Nel momento in cui sto scrivendo sto terminando questo stage interno e parallelamente sto scrivendo la tesi di laurea in Filosofia e linguaggi della modernità sotto la supervisione del professor Mauro Nobile. La speranza è quella di laurearmi a luglio, naturalmente nello stesso luogo in cui ho svolto il tirocinio, seduto alla scrivania della mia stanza. Il sogno nel cassetto è quello di trasmettere la mia passione e, quindi, insegnare storia e filosofia nei licei.