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Formazione

Entenderse pur parlando langues diferite

Capire le lingue senza parlarle: torna in ottobre il laboratorio di intercomprensione del Cla

17 luglio 2023
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di Lorenza Liandru
Supporto alle Relazioni istituzionali

Ai vrea să descoperi ce e intercomprehensiunea? Les spécialistes définissent l'intercompréhension comme la capacité de comprendre une langue étrangère sur la base d'une autre langue sans l'avoir apprise. Más concretamente, la intercomprensión es la forma de comunicación en la que cada persona se expresa en su propia lengua y comprende la de sus interlocutores.

Se siete riusciti a comprendere questo breve testo pur non sapendo il rumeno, il francese e lo spagnolo, avete appena messo in atto un processo che la linguistica chiama intercomprensione tra lingue affini. L'intercomprensione è un fenomeno naturale e si fonda sul presupposto che, in definitiva, gli idiomi appartenenti alla medesima famiglia linguistica non sono poi così stranieri, perché condividono la stessa origine. E nel caso delle lingue romanze (come italiano, francese, spagnolo, portoghese, rumeno, catalano e dialetti) questa origine è il latino volgare, ossia l’insieme delle varianti di latino parlate dalle tante popolazioni che appartenevano all’Impero Romano.

L’intercomprensione è un'abilità spontanea di ogni parlante, ma può essere allenata e potenziata attraverso uno specifico percorso di apprendimento. Come quello proposto nel secondo semestre di quest’anno accademico dal Centro Linguistico di Ateneo. Tra marzo e maggio 2023 si è svolta infatti la prima edizione 'pilota' del Laboratorio di Intercomprensione, plurilinguismo e strategie di lettura: 30 partecipanti, 22 ore di lezione in presenza e 18 ore di studio autonomo e di gruppo online, il tutto in un ambiente plurilingue e interculturale, con docenti di diverse lingue romanze. A ottobre, con l'avvio delle lezioni, riprenderanno anche le attività del Laboratorio. E chi pensa si tratti di un semplice corso di lingua straniera farebbe bene a leggere anche le righe successive.

«La didattica dell’intercomprensione non ha come obiettivo l’apprendimento di una o più lingue straniere e non valuta la performance linguistica dei singoli studenti», precisa Silvia Ricchiuto, collaboratrice linguistica e docente del laboratorio. «È una metodologia che permette di sviluppare competenze linguistico-comunicative, interculturali e trasversali di comprensione. È inoltre un approccio che mira a valorizzare tutte le lingue, in perfetta linea con il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (Qcer). La promozione del plurilinguismo costituisce da tempo una priorità della politica linguistica europea».

Il percorso formativo è caratterizzato da una didattica attiva e partecipativa, che valorizza l’apporto dei singoli e stimola la riflessione e lo scambio nei lavori di gruppo, formati da ragazzi e ragazze italiani e internazionali. «Si parte dalla comprensione di documenti scritti in diverse lingue romanze, con l’obiettivo di migliorare le proprie competenze di lettura, anche nell’ottica di un’immediata utilità in ambito accademico. Nello studio universitario, accanto all’inglese, svolgono un ruolo importante anche altre lingue europee, sia per la consultazione della letteratura specialistica che per un soggiorno di studio all’estero».

Le attività sono varie, così come le tematiche affrontate, che mirano a intercettare agli interessi di studenti e studentesse di tutti i dipartimenti e centri. «Il Laboratorio non si rivolge solo a chi frequenta percorsi umanistici; è una proposta aperta a tutti, che stimola l’acquisizione di conoscenze e competenze spendibili in molti ambiti di studio e di lavoro. Nel contesto dei lavori di gruppo si impara a interagire con persone diverse e a collaborare in modo efficace, nel rispetto di tempi, ruoli e obiettivi. Si amplia il proprio bagaglio lessicale, si allenano le capacità digitali e, non da ultimo, si promuove un atteggiamento di curiosità e di apertura nei confronti di qualsiasi lingua e cultura, senza limitarsi agli idiomi più utilizzati nell’ambito della comunicazione e dell'insegnamento».

Nel laboratorio vengono infatti proposti anche riferimenti a testi scritti in catalano e rumeno. Quest’ultima è una lingua particolarmente 'sfidante', perché poco conosciuta e caratterizzata da influenze slave che la rendono meno trasparente e intuitiva rispetto allo spagnolo e al francese. «Eppure chi partecipa al laboratorio si scopre in grado di comprendere semplici testi in rumeno, facendo affidamento al proprio patrimonio linguistico. Questo avviene con un certo livello di approssimazione, ma nell’intercomprensione vanno messi in conto - e sono da accettare - anche 'angoli bui'. Non è la performance che interessa, ma il percorso che si compie. Ecco perché nel contesto della didattica dell’intercomprensione è molto importante aiutare i ragazzi a prendere coscienza del proprio modo di apprendere e dell'importanza dell'imparare ad imparare».

Le lingue, si sa, non sono semplici strumenti di comunicazione: esse rappresentano peculiari punti di vista sulla realtà e conoscerle, anche in modo non approfondito, è un indubbio arricchimento culturale e umano. Conclude Ricchiuto: «Penso che il Laboratorio di Intercomprensione, plurilinguismo e strategie di lettura sia uno strumento formativo a 360°, perché chi partecipa mette in gioco numerose abilità: cognitive, affettive, sociali e relazionali. Senza dimenticare il gusto che si prova nella scoperta delle lingue, compresa la propria».