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Ricerca

Un laboratorio per la memoria

A UniTrento nasce il LIMS, il primo centro di ricerca interdisciplinare in Italia dedicato ai memory studies

13 dicembre 2022
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di Johnny Gretter
Studente collaboratore Ufficio stampa e relazioni esterne

Il 16 dicembre, a Palazzo Prodi, si terrà una tavola rotonda per l’inaugurazione dell’Interdepartmental Laboratory Memory and Society (LIMS), la nuova piattaforma di ricerca frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Lettere e Filosofia e quello di Sociologia e Ricerca sociale. Ne parlano a UniTrentoMAG Giorgia Proietti e Andrea Cossu.

Al concetto di memoria, il modo in cui le persone e le comunità ricordano, percepiscono e raccontano il proprio passato, sono legate molte questioni fondamentali sorte negli ultimi anni: statue e monumenti vengono distrutti durante le manifestazioni, i libri di storia vengono riscritti, il patrimonio culturale costituisce un elemento sempre più rappresentativo delle identità collettive, il richiamo a un passato più o meno condiviso diventa ingrediente di conflitti, etnici e nazionali. Contemporaneamente, lo studio della memoria si diffonde sempre più nelle università, nelle scienze umane e nelle scienze sociali.

Proprio per affrontare e studiare temi come questi, è stato fondato a UniTrento l’Interdepartmental Laboratory Memory and Society (LIMS), esito di un lungo dialogo tra il Dipartimento di Sociologica e Ricerca sociale e quello di Lettere e Filosofia, che permetterà di svolgere e promuovere attività di ricerca e disseminazione legate ai memory studies. I due dipartimenti, infatti, possiedono una lunga tradizione di ricerca in molte diramazioni di questi studi: la sociologia culturale, il trauma culturale, la mnemostoria e l’antropologia del mondo antico.

«Il termine memory studies abbraccia un insieme di discipline che si interessano allo studio della memoria, ad esempio la storia, la sociologia, l’antropologia, la psicologia, la letteratura e la teoria della cultura», spiega Giorgia Proietti, ricercatrice di Storia greca e coordinatrice del LIMS per il Dipartimento di Lettere. «Fino agli anni ‘80 la memoria era associata a una dimensione soggettiva e distorta del passato, al contrario della storia che del passato rappresenterebbe invece una ricostruzione oggettiva. Adesso, invece, a seguito di questa rivalutazione in chiave multidisciplinare, la memoria è stata reintegrata nell’agenda della ricerca storica, e si è arricchita con il contributo teorico e metodologico di altre materie e discipline».

Si tratta quindi di un campo di studi piuttosto recente, come continua a sottolineare Proietti: «Questa "multi-disciplina" è nata ufficialmente nel 2008, con l’uscita della rivista intitolata Memory Studies. Prima del LIMS, in Italia non esisteva ancora una piattaforma dove divulgare, discutere e fare ricerca su questi temi, che sono invece piuttosto frequentati su scala internazionale. Non a caso il LIMS è già connesso alla Memory Studies Association, l’unica rete professionale internazionale che unisce studiose, studiosi e centri di ricerca che si occupano di memoria. Anche per questo abbiamo scelto l’inglese come lingua ufficiale del laboratorio. In futuro, punteremo a stabilire legami con altri centri internazionali che si occupano di memory studies e a incentivare l’interesse per questi ultimi anche nell’università italiana».

«LIMS, come già ricordato, è una iniziativa interdisciplinare che lavora all’interno di un campo che più interdisciplinare non potrebbe essere. Le collaborazioni tra dipartimenti fanno parte di questa visione, non solo perché gli oggetti di studio e i casi che analizziamo presentano sfaccettature diverse, ma anche perché al fondo c’è la necessità di un vocabolario comune tra le discipline e dentro i memory studies», spiega Andrea Cossu, coordinatore del LIMS per il Dipartimento di Sociologia.

Assieme alla storia, anche la sociologia ha avuto un ruolo fondativo per i memory studies: «Per molto tempo la sociologia è stata una delle discipline guida all’interno di quelli che allora si chiamavano studi sulla “memoria collettiva”», aggiunge Cossu. «Ci sono radici classiche che sono pienamente sociologiche e ci sono critiche contemporanee che insistono sul fatto che la dimensione sociale del ricordo va necessariamente armonizzata con il fatto che sono gli individui a ricordare. Se vogliamo, la sociologia, e soprattutto la sociologia della cultura, è come un socio fondatore negli studi sulla dimensione sociale della memoria. Personalmente, ritengo che non possa esservi teoria sociologica che non sia al tempo stesso storica e processuale, e quindi il problema del passato e della sua rappresentazione si pongono come questioni fondative».

Il LIMS sarà inaugurato venerdì 16 dicembre con una tavola rotonda intitolata 'What is memory?', che si terrà nell’aula 007 di Palazzo Prodi. Ogni relatrice e relatore avrà quattro minuti per rispondere alla domanda “Cos’è la memoria?” secondo la propria prospettiva disciplinare. Commenterà questi interventi Sarah Gensburger, attuale presidente della Memory Studies Association.