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«Così mi si attivava il cervello»

In un podcast la soddisfazione delle persone partecipanti al progetto di allenamento cognitivo online per invecchiare in forma

27 aprile 2023
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di Elisabetta Brunelli
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Hanno diverse primavere sulle spalle, la consapevolezza che anche il cervello invecchia e tanta voglia di tenersi in forma da tutti i punti di vista. Per questo hanno accolto con curiosità ed entusiasmo l’invito a partecipare a un programma di allenamento cognitivo online proposto dal Centro Mente/Cervello dell’Università di Trento e cofinanziato dalla Fondazione Caritro. Hanno dimostrato di sapersi mettere in gioco e di fare i compiti assegnati con impegno e costanza. A progetto concluso hanno raccontato la loro esperienza nel podcast “Cervelli attivi in Trentino", disponibile sulla pagina dedicata del sito Rare-net Progetto Allenamento cognitivo 

«Ho visto che mi si attivava il cervello, che riuscivo a migliorare la concentrazione, la logica, l’attenzione visiva. Avrei anche continuato il progetto» commenta una signora. Un’altra partecipante osserva come il declino cognitivo sia una possibile problematica della sua età e per questo la proposta l’ha attirata subito. Racconta la soddisfazione per essere riuscita a mantenere l’attenzione e a concentrarsi così come richiesto dagli esercizi. Positivo il suo bilancio: «Utile e opportuno fare entrare nella mentalità delle persone che possono dedicare un po’ di tempo a questo “gioco”». Le fa eco un anziano: «Mi auguro ci siano tante altre iniziative come questa. Mantenere il cervello in una situazione positiva è l’unica strada che abbiamo per vivere positivamente questa vita che si sta allungando. Bisogna mantenersi nella miglior forma e nella miglior capacità di sviluppare elaborazioni mentali». Dello stesso tenore un altro commento: «Trovo giusto che una persona della mia età non sia preoccupata solo per l’allenamento fisico, che è molto importante, ma anche per quello cognitivo, specialmente con l’allungamento della vita e anche per le prospettive delle politiche di assistenza e cura».

Le voci del podcast e le risposte al questionario raccolte al termine dell’esperienza da Greta Varesio e Veronica Mazza, rispettivamente assegnista di ricerca e responsabile di APA (Attention, Perception and Aging Group del Centro interdipartimentale Mente/Cervello), esprimono soddisfazione e un solo rammarico: quello che l’iniziativa sia finita. Il programma “Allenare le abilità cognitive nell’invecchiamento” si innesta nel progetto strategico dell’Ateneo di Trento RareNet (Reversing Age and Resilience in the Elderly, che in italiano diventa “Invertire l’età e la resilienza negli anziani”) che sviluppa attività di ricerca per favorire l’invecchiamento attivo e mantenere l’autonomia e le capacità delle persone anziane.

È durato 12 settimane, da settembre a dicembre 2020. Era partito con 42 partecipanti tra i 60 e gli 85 anni di età. Sono una ventina le persone che hanno portato a termine l’allenamento. Con ampio gradimento per modalità di svolgimento da remoto, compiti assegnati e attività divulgative proposte.

«Lo svolgimento degli esercizi in modalità asincrona e online ha consentito di gestire lo svolgimento delle sessioni compatibilmente con gli impegni quotidiani. È stata inoltre apprezzata la possibilità di confrontarsi di persona sul progetto e riflettere sulle tematiche legate all’allenamento cognitivo, l’invecchiamento e le funzioni cognitive che tendono a subire un declino fisiologico con l’età» commenta Greta Varesio.

Il gruppo partecipante ha notato un miglioramento nei compiti proposti, specialmente in quelli di memoria e attenzione, con riscontri anche nella vita quotidiana, tra cui una maggiore capacità di prestare attenzione ai dettagli e una memoria visiva potenziata.

Un’esperienza talmente positiva, che da più parti è arrivata la richiesta di poter proseguire l’allenamento delle abilità cognitive online anche perché, fuori dell’Università di Trento, c’è carenza di strumenti e proposte per l’allenamento cognitivo. «Nel nostro gruppo di ricerca – osserva Varesio - siamo stati piacevolmente colpiti dall’interesse mostrato verso l’allenamento delle abilità cognitive, intravedendo una sempre maggiore sensibilità verso gli aspetti legati alla promozione dell’invecchiamento attivo. Il progetto è stato anche un’occasione per illustrare ai partecipanti e più in generale agli interessati, le attività di ricerca svolte dal CIMeC, in particolare per quanto riguarda l’approfondimento della conoscenza sull’invecchiamento in salute»

Il programma di allenamento cognitivo era articolato in sessioni di esercizi di circa 45 minuti proposte due volte la settimana per potenziare memoria, attenzione, ragionamento e linguaggio. Ma ha previsto anche alcuni incontri organizzati dal CIMeC nella sala conferenze delle Fondazione Caritro a Rovereto, con cadenza mensile, per riflettere sulle tematiche dell’invecchiamento e delle capacità cognitive e un incontro divulgativo organizzato dal Museo civico di Rovereto sul senso del tempo con l’astrofisica Martina De Maio e il biologo evoluzionista Gionata Stancher.