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LAVORO, WELFARE, SINDACATI, ISTITUZIONI

Il convegno in memoria di Mario Napoli ospitato a Giurisprudenza ha ripercorso le tappe del giuslavorista che ha istituito l’Agenzia del Lavoro a Trento

2 luglio 2015
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Stefania Scarponi
di Stefania Scarponi
Professoressa ordinaria presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.

Il professor Mario Napoli, recentemente scomparso anzitempo - era nato nel 1945 - è stato fra i primi docenti di Diritto sindacale all’Università di Trento, prima di essere chiamato come professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università Cattolica di Milano, dove ha insegnato a lungo.

Il convegno che si è tenuto lo scorso 30 giugno presso la Facoltà Giurisprudenza dell’Ateneo - promosso e sostenuto da una molteplicità di istituzioni pubbliche a livello locale e di istituzioni scientifiche a livello nazionale e internazionale - ha voluto rendere omaggio alla sua figura di studioso prestigioso di diritto del lavoro e di ispiratore della legislazione della Provincia autonoma di Trento.

Negli anni “trentini”, infatti, si occupò molto (distinguendosi dalla maggior parte della dottrina lavoristica) anche di politiche attive del lavoro: a lui si deve la legge n. 19/1983 che ha regolamentato il mercato del lavoro e ha creato per la prima volta in Italia l’''Agenzia del lavoro” di Trento, di cui è stato primo Presidente, e che ha costituito il modello per le future strutture pensate dal legislatore anche a livello nazionale. Gli scritti di quegli anni sono raccolti nei volumi Occupazione e politiche del lavoro in Italia. Profili della legislazione (1974-1983), Vita e Pensiero, Milano, 1984; e Politiche del lavoro, occupazione, diritto. Idee ed esperienze (1983-1986), Angeli, Milano, 1987. L’attenzione alle istituzioni del mercato del lavoro e alla concertazione con le parti sociali si è continuata a manifestare nel tempo, anche nella dimensione comparata, sulla base della convinzione che le politiche attive volte alla promozione delle assunzioni siano il modello vincente rispetto al vecchio schema del collocamento.

Molto importante è stata la collaborazione con la Cisl a partire dall'esperienza al Centro Studi di Firenze dove si recò appena laureato, benché non vi sia rimasto a lungo. I contributi di approfondimento in materia di diritto sindacale sono di estremo rilievo e riflettono una visione teorica in cui il sindacato costituisce un corpus intermedio indispensabile fra la società civile e lo Stato. La convinzione dell’importanza della concertazione sociale si ritrova, oltre che nella struttura della legge trentina, in molti suoi scritti che pongono in evidenza come analogamente sia stata riconosciuta l’importanza del dialogo sociale europeo, e lo hanno indotto a criticare la debolezza delle soluzioni proprie dell’esperienza italiana degli anni ‘90. Mario Napoli ha indagato in modo approfondito i modelli organizzativi del sindacato, sostenendone la natura di soggetto dotato di un potere normativo tale da conferire al contratto collettivo una capacità regolativa con effetti tendenzialmente erga omnes, pur senza perdere l’anima “pattizia” che regge la produzione delle regole. Molti scritti anche recenti riguardano l’evoluzione della contrattazione collettiva, ai diversi livelli, gli Accordi interconfederali, fra cui da ultimo quello sulla rappresentanza, e la possibilità di una legge sindacale, inserendosi così nel dibattito attuale in merito.

La sua ricca produzione scientifica ha riguardato altresì le norme costituzionali - come il commento dell’art. 35 Cost. nel prestigioso commentario diretto da Giorgio Branca - e il tema del licenziamento, nella monografia La stabilità reale del rapporto di lavoro [Milano, F. Angeli, 1980]. Costante osservatore dell’evoluzione legislativa, ha prodotto o diretto numerosi commentari a varie leggi (tra cui il c.d. “Pacchetto Treu” del 1997, la legge Turco sui congedi parentali e molte altre), e ha collaborato con le più prestigiose riviste di diritto del lavoro, oltre ad essere stato condirettore della “Rivista giuridica del lavoro” e nel comitato direttivo delle “Nuove leggi civili commentate”.

Proprio la sua attenzione alla trasformazione del diritto del lavoro e delle sue fonti regolative lo rendono tuttora un interlocutore prezioso, a fronte delle più recenti e complesse riforme in materia - in particolare il Jobs Act - che toccano molti profili delle istituzioni pubbliche (si può pensare all’istituzione dell’Agenzia nazionale di collocamento) e del rapporto di lavoro, diviso tra l’incremento delle politiche attive a sostegno dell’occupazione che Napoli ha molto studiato e apprezzato, e l’introduzione di una flessibilità in uscita, e in particolare la revisione dell’applicazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, che contrasta invece con la sua convinzione dell’importanza della stabilità reale.

Alla luce delle sue riflessioni e delle sua visione come “legislatore” a livello locale si è voluto infatti condurre un approfondimento con lo sguardo rivolto al futuro del diritto del lavoro, del sindacato e delle istituzioni locali, mediante l’apporto di interlocutori di prestigio, quali i professori Umberto Romagnoli e Tiziano Treu, nonché il Presidente dell’Università di Trento Innocenzo Cipolletta, di cui sono note le competenze in materia di lavoro e sindacale, e con gli altri colleghi e allievi di Mario Napoli, insieme ai rappresentanti delle istituzioni pubbliche locali e dei sindacati territoriali.