Martedì, 10 gennaio 2017

L'Università di Trento piange la scomparsa di Mario Miranda

Fu uno dei fondatori del Dipartimento di Matematica

Versione stampabile

L’Università di Trento, e in particolare il Dipartimento di Matematica, piangono la scomparsa di Mario Miranda e ricordano il suo ruolo di primo piano soprattutto nello sviluppo delle scienze matematiche a Trento.

Il professor Mario Miranda (©Archivio FBK)Miranda si è spento nei giorni scorsi a 80 anni appena compiuti.

Studioso di alto profilo e socio dell’Accademia dei Lincei, Miranda era stato chiamato a Trento quando l’Università di Trento, negli anni Settanta, aveva deciso di sviluppare l’area scientifica e tecnologica con l’istituzione dell’allora Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.

Il comitato ordinatore, che era presieduto da Ezio Clementel, definì il primo progetto della facoltà: apertura del corso di laurea in Fisica e del corso di laurea in Matematica con i soli indirizzi didattici e apertura del biennio propedeutico in Ingegneria.

Le lezioni ebbero inizio nell’anno accademico 1972-73 con compiti didattici assegnati a docenti di altre università.

Miranda, matematico, formatosi alla Scuola Normale Superiore di Pisa con Ennio De Giorgi, si trasferì a Trento nel novembre 1974. Il consiglio di facoltà era così costituito da lui insieme a Fabio Ferrari e Marco Toller.Il professor Mario Miranda (©Archivio FBK)

Una delle prime decisioni che venne presa fu di aprire, sia per la matematica sia per la fisica, anche gli indirizzi generali e applicativo. «Una decisione – ricordava Miranda in occasione del quarantesimo dell’Ateneo – che, fermo restando l’impegno a formare docenti per la scuola media, confermava l’intenzione di fare della facoltà di scienze di Trento un centro di ricerca pura e applicata».

Una figura che tanto ha dato allo sviluppo dell’Università di Trento. Lui stesso ne scrive nel contributo “I primi anni di vita della Facoltà di Scienze” – disponibile in allegato –  pubblicato nel volume “L’Università a Trento. 1962-2002” edito in occasione dei quarant’anni dell’Ateneo.