Giovedì, 5 marzo 2015

Fisica, seconda assemblea: analisi di un Dipartimento

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La seconda Assemblea del Dipartimento di Fisica si è aperta mercoledì 4 marzo nel Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” di Povo con l’invito del direttore Lorenzo Pavesi a interrogarsi su come migliorare e rendere ancora più efficace e visibile l’attività del dipartimento sul versante della didattica, della ricerca e del trasferimento tecnologico. La sua relazione introduttiva ha messo in luce una realtà solida che mostra grande vitalità: con 41 tra professori e ricercatori e altrettanti del personale amministrativo e tecnico, 101 tra dottorandi, assegnisti e collaboratori e 19 affiliati, il Dipartimento ha puntato in modo deciso sulla partecipazione alle scelte e sulla condivisione di momenti di riflessione, come l’Assemblea e alcune altre iniziative in programma per i prossimi mesi, come il Physics Day del 6 giugno.

Un Dipartimento che si interroga sul suo futuro, sulle sfide da affrontare nella ricerca internazionale, su come disegnare al meglio l’offerta didattica e su come accogliere un interesse che da parte degli studenti è cresciuto oltre le aspettative. Un Dipartimento che ha avviato una promettente collaborazione con il territorio e con il mondo imprenditoriale e vuole intensificare i rapporti con il sistema sanitario e le altre istituzioni di ricerca, locali, nazionali e internazionali. 

Ma la vivacità del Dipartimento è legata anche agli studenti, sempre più numerosi e motivati nell’intraprendere un percorso universitario nel campo della fisica. Sono in tutto 393 gli studenti attualmente iscritti ai corsi di laurea triennale (294) e magistrale (99) attivati dal Dipartimento e l’introduzione del numero chiuso e del test sulla triennale ha dato risultati di adesione superiori alle aspettative. 

«Il forte interesse verso i nostri corsi di laurea e l’apertura del nostro Dipartimento verso le realtà territoriali sono alcuni dei segnali incoraggianti che emergono dalla nostra analisi» ha commentato il direttore Pavesi. «La recente iniziativa Industrial Problema Solving with Physics in collaborazione con Confindustria ha dimostrato come sia possibile pensare alla fisica come un fattore cruciale di innovazione, un motore di sviluppo dell’imprenditoria e come un volano per aumentare le prospettive occupazionali dei giovani. Ma la fisica può essere anche terreno di dialogo con altre realtà anche interne all’Ateneo, come l’accordo di ricerca attivato di recente con il Cibio. Dobbiamo proseguire in questa direzione, con una strategia comune anche in altre aree, con specifiche azioni in un patto di collaborazione di lungo periodo, con l’obiettivo di realizzare iniziative di ricerca e di didattica interdisciplinari e congiunte». 

Pavesi ha anche ricordato l’alta qualità e la reputazione internazionale della produzione scientifica del Dipartimento e il piazzamento di alcuni membri del Dipartimento nella classifica degli scienziati italiani più citati, stilata dall’associazione VIA academy. Inoltre si è soffermato sui gratificanti risultati emersi dalla valutazione della ricerca VQR 2004-2010 condotta a livello nazionale dall’ANVUR: con l’area di ricerca in Fisica di Trento classificata al terzo posto nel contesto degli atenei di media dimensione e il Dipartimento trentino di Fisica al quinto posto tra i grandi dipartimenti nazionali Tra le aree di miglioramento, il direttore ha citato la possibilità di realizzare, per quanto riguarda la didattica, organismi di raccordo con altri corsi di studio e di valutare iniziative di insegnamento congiunti anche a distanza (ad esempio in collaborazione con la Sissa di Trieste). Tra le priorità anche quella di garantire, consolidare e potenziare la qualità della formazione degli studenti nelle discipline sperimentali di base in ambito biologico, chimico e fisico attraverso attività di laboratorio didattico. Ma anche di consolidare la qualità della formazione in scienze sperimentali dei docenti delle scuole nell’ambito delle attività istituzionali di abilitazione e formazione (TFA, PAS). Anche il trasferimento di competenze, tecnologie e innovazione riserva ancora ampie opportunità di espansione e nei piani del Dipartimento sono previste borse di avviamento all’imprenditoria per i giovani e anche l’apertura di una posizione di ricercatore a tempo determinato in fisica industriale, un settore di particolare interesse per il mondo produttivo.

La giornata, organizzata in sessioni tematiche (“Studiare fisica a Trento. Perché? Riflessioni sul percorso di laurea magistrale”; “Potenziare la nostra rete sul territorio: sinergie con APSS, CNR e INFN”; “Formazione e lavoro a confronto: ricerca applicata e realtà industriale”) proseguirà nel pomeriggio con una riflessione sui rapporti che il Dipartimento di Fisica ha stretto negli anni con le realtà nazionali e internazionali. Il Dipartimento collabora infatti con molti enti di ricerca e università italiane e straniere e riceve finanziamenti per la ricerca da numerosi enti pubblici nazionali come l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto nazionale di Fisica nucleare (INFN), il Ministero italiano dell’Università e della Ricerca (MIUR), e internazionali, quali l’Unione Europea (EU) e l’Agenzia spaziale Europea, come pure da industrie nazionali e locali. 

In Trentino, il Dipartimento ha intensi rapporti di collaborazione scientifica con gruppi di ricerca dell’Università di Trento, le Fondazioni Bruno Kessler (FBK) ed Edmund Mach (FEM), con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) ed altri enti di ricerca. Per la ricerca applicata l’interazione è consolidata con aziende sia trentine che nazionali, che già utilizzano brevetti di ricerca industriale sviluppati dal Dipartimento. In questa direzione è forte l’impegno del Dipartimento di Fisica nel promuovere e coordinare sia la ricerca di base sia lo sviluppo di applicazioni e la partecipazione a ricerche interdisciplinari specie in settori strategici quali, ad esempio, le biotecnologie, la salute, l’energia, l’informatica e le telecomunicazioni, potenzialmente interessanti anche sul fronte del trasferimento tecnologico e della divulgazione scientifica.