Venerdì, 31 maggio 2019

UniTrento inaugura l’Istituto di Scienze della Sicurezza (ISSTN)

Il progetto, unico in Italia e tra i primi in Europa, coinvolge oltre 70 docenti di 10 dipartimenti e centri dell’Ateneo

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Un progetto unico in Italia e tra i primi in Europa per affrontare le sfide della sicurezza e rispondere a bisogni reali di istituzioni, aziende, cittadinanza.

L’Università di Trento lancia oggi l’Istituto di scienze della sicurezza, laboratorio che coinvolge oltre 70 docenti di 10 dipartimenti e centri dell’Ateneo e che mette le competenze a servizio del sistema Paese.

Alla conferenza che si tiene al Polo Ferrari 1 di Povo, si discute con nomi di primo piano di tutela del made in Italy e della proprietà intellettuale; sicurezza nella città del futuro; cyber security e sicurezza nazionale; rischio idrogeologico e sismico di strutture e infrastrutture; criminalità organizzata nazionale e transnazionale. Ogni sessione approfondisce le risposte che le scienze della sicurezza possono dare a bisogni specifici.

Tra le strategie dell’Istituto di scienze della sicurezza quello di fare sistema. Le ragioni dell’impegno si trovano nella visione di sicurezza dell’Istituto, per il quale «Sicurezza è: #01 proteggere i diritti, nei limiti del diritto; #02 usare competenza e metodo, perché è una scienza; #03 proteggere anche dai rischi di cui non si è consapevoli; #04 ricercare le cause dei fenomeni per strategie di lungo periodo; #05 affrontare problemi complessi con interventi multidisciplinari; #06 fare ciascuno la propria parte nell’interesse di tutti; #07 occuparsi dei contesti e delle persone più vulnerabili; #08 essere protetti e sentirsi protetti; #09 gestire problemi, anche locali, in una rete globale; #10 ottimizzare le risorse e migliorare la qualità della vita».

«Formazione e ricerca sulla sicurezza sono da sempre priorità dell’Università di Trento» ha ricordato il rettore Paolo Collini all’apertura della conferenza. «In Ateneo lavorano infatti alcuni tra i laboratori e i gruppi di ricerca del settore più riconosciuti a livello nazionale e internazionale, tra cui eCrime, CryptoLabTN - Laboratorio di Matematica industriale e Crittografia, Multimedia Signal Processing and Understanding, Security Research Group». Ora il salto di qualità: «L’Istituto di scienze della sicurezza, avviato dall’Ateneo trentino, è un unicum nel panorama nazionale e internazionale. Il suo obiettivo è mettere la didattica e la ricerca scientifica sulla sicurezza multi/interdisciplinare a servizio del Paese».

Apprezzamento per il lavoro di ricerca svolto dall’Università di Trento sui temi della sicurezza è stato espresso anche dal sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, e dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Il valore dell’Istituto di scienze della sicurezza è stato sottolineato da Angelo Tofalo, sottosegretario al Ministero della difesa. A margine della conferenza, dov’è tra i relatori, ha commentato: «Ottima questa iniziativa dell’Università di Trento, spero che anche altre università seguano questo esempio». Ha proseguito: «Credo che la sicurezza sia un dossier da affrontare e anche un’opportunità per i giovani di domani. Puntare sulla formazione in un settore, del quale spesso si parla in maniera non appropriata, è importante per formare nuove generazioni con la cultura della sicurezza. La diffusione della cultura della difesa della sicurezza nazionale dev’essere una stella polare per le istituzioni».

La conferenza di lancio dell’Istituto di scienze della sicurezza dell’Università di Trento vede la partecipazione di numerosi nomi di spicco del settore, a livello nazionale e internazionale. Tra i vari interventi, quelli di Gian Guido Nobili (Forum italiano per la sicurezza urbana) e Stefano De Capitani (Municipia),  Angelo Tofalo (sottosegretario al Ministero della difesa) e Andrea Chittaro (Associazione italiana professionisti security aziendale). Hanno inoltre presenziato Paolo Clemente (Enea), Francesco Baruffi (Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali), Antonio Laudati (sostituto procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo) e Giuseppina Maddaluno (Unicri).

Ulteriori dettagli nel comunicato stampa

Scheda

L’Istituto di scienze della sicurezza, parte del piano strategico dell'Università 2017/2021, è un grande laboratorio che riunisce oltre 70 docenti di 10 dipartimenti e centri dell’Ateneo. Il progetto si sviluppa sulla base di un approccio fortemente multi/interdisciplinare alla sicurezza e alle sue sfide globali crescenti.
In Europa è uno dei primi laboratori di questo tipo assieme a un istituto (Institute of Security and Crime Sciences) di Londra. Mentre in Italia non esiste alcuna esperienza di ricerca e formazione così avanzata che raccoglie tutte le discipline scientifiche rappresentate nell’Istituto (diritto, criminologia, sociologia, psicologia, statistica, matematica, scienze dell’informazione, ingegneria, economia, biologia, studi internazionali, scienze ambientali e altre).
Si occupa di formazione di alto livello e coordina progetti di ricerca applicata. L’attività ruota attorno a un patto, nuovo e virtuoso, tra mondo della ricerca e della formazione universitarie, mondo delle istituzioni pubbliche e delle aziende e cittadinanza. In questo modo l’Università di Trento è certa di poter dare un contributo importante nella lotta alla delinquenza e nell’innalzamento dei livelli di legalità e sicurezza in Italia.
L'Istituto ha un comitato di indirizzo composto da alti rappresentanti del mondo della sicurezza pubblica e privata e delle organizzazioni internazionali. Attraverso protocolli di intesa può, inoltre, stringere rapporti stabili con istituzioni pubbliche e grandi aziende/società italiane e straniere.
Ulteriori informazioni: isstn.unitn.it