L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha approvato un contratto con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che prevede un finanziamento da due milioni di euro in Trentino: uno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e uno al Centro nazionale TIFPA (Trento Institute for Fundamental Physics and Application) dell’INFN che ha sede presso il Dipartimento di Fisica.
Il finanziamento è relativo ad un progetto premiale dell’ASI, finanziato dal MIUR e coordinato dal professor Roberto Battiston, docente dell’Università di Trento e responsabile del TIFPA che ha sede presso il Dipartimento di Fisica.
La firma del contratto segna l’avvio della fase esecutiva del progetto in cui il TIFPA e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, giocheranno un ruolo di primo piano con la realizzazione di prototipi qualificati e della strumentazione di volo. Il progetto sarà realizzato dall’INFN nell’ambito di una collaborazione che vede coinvolti i centri INFN e le Università di Trento, Roma Tor Vergata, UniNettuno, Perugia e Bologna.
Il finanziamento è destinato alla realizzazione di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sarà installato sul satellite cinese CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), il cui lancio è previsto nel 2016. Il satellite studierà la variabilità dell'ambiente elettromagnetico attorno alla Terra e sviluppare nuovi metodi per il monitoraggio di fenomeni geofisici su grande scala, come ad esempio i terremoti.
La Cina condivide infatti con l’Italia un alto rischio sismico e per questo è di grande interesse per la China National Space Administration (CNSA) lo sviluppo di tecnologie innovative per il monitoraggio e lo studio dei disastri naturali.
Il professor Roberto Battiston ha commentato: «La partecipazione dell’Italia al progetto CSES prevede la realizzazione di un rivelatore di precisione per la misura degli elettroni che precipitano nell’atmosfera dalle fasce di Van Allen. In questo modo potremo sottoporre a verifica scientifica rigorosa i meccanismi che collegano il nostro pianeta e le sue dinamiche interne al plasma di particelle elementari che circonda la terra, con l’obiettivo di sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio. Dopo la realizzazione del prototipo LAZIO-SiRad che ha volato con Roberto Vittori sulla Stazione Spaziale nel 2005, da dieci anni lavoriamo alla preparazione di questo progetto con il colleghi cinesi. Il finanziamento ottenuto per la realizzazione dello strumento LIMADOU, rappresenta un riconoscimento per il TIFPA e il Dipartimento di Fisica di Trento e premia la collaborazione sia a livello nazionale tra INFN e ASI, sia a livello territoriale con la Fondazione Bruno Kessler».
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