Natura e libertà nel pensiero di Giovanni Duns Scoto
- Guido Alliney (Università di Macerata)
L’importanza della figura di Giovanni Duns Scoto (1265-1308) per il successivo sviluppo del pensiero filosofico occidentale è sempre più riconosciuta dagli specialisti. Grazie agli studi degli ultimi decenni si rafforza la convinzione che la riflessione scotiana, anticipando molti dei temi dei dibattiti tipici della filosofia moderna, rappresenti un punto di svolta della speculazione dell’Occidente latino.
La lezione del professor Alliney tratterà della dottrina della volontà di Duns Scoto, in rapporto al concetto di natura. Tale teoria rappresenta un punto di svolta all’interno della riflessione medievale sulla psicologia umana, e la sua interpretazione ancora divide gli studiosi. Un lettore autorevole come papa Benedetto XVI nel noto discorso tenuto a Ratisbona il 12 settembre 2006 rimprovera a Scoto la difesa di un Dio che, svincolato dalla propria intrinseca razionalità, agisce con puro arbitrio, e la conseguente rottura dell’armonico rapporto fra messaggio biblico e pensiero greco. Al contrario, Hannah Arendt riconosce a Scoto il merito di essere l’unico filosofo occidentale disposto a mettere in discussione la superiorità del pensiero sulla prassi, dell’intelletto sulla volontà.
Modalità di partecipazione
La conferenza, parte integrante del corso Storia del pensiero medievale e premoderno, potrà essere seguita da parte degli utenti esterni in modalità da remoto, previa compilazione del form online.