Martedì, 25 settembre 2018

Scienza e management: il mix che genera innovazione

Nasce la “School of Innovation” dell'Ateneo: la presentazione giovedì 27 settembre al Clab di Trento

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Nasce all'Università di Trento una scuola di formazione dedicata all'innovazione: una struttura interdipartimentale che vuole stimolare la creatività nella soluzione di questioni e problemi nei vari ambiti disciplinari.

Un approccio nuovo che parte dalla didattica universitaria per arricchire i percorsi formativi e i curricula di studenti e studentesse dell’Ateneo con competenze manageriali e imprenditoriali utili per adattarsi alle richieste del mercato del lavoro. Ma anche un volano per catalizzare e far crescere iniziative di innovazione sociale del territorio: iniziative preziose per lo sviluppo di prodotti, servizi e di nuovi modelli di business in collaborazione con enti locali, associazioni di imprese, cooperative e organizzazioni non profit.

La nuova School of Innovation dell’Università di Trento – uno tra i progetti di sviluppo contenuti nel Piano strategico di Ateneo – sarà presentata giovedì 27 settembre alle 18.00 al Contamination Lab di Trento (CLab, Piazza Fiera 4), centro di formazione alla creatività e all'imprenditorialità attivo da alcuni anni.

Alla cerimonia di apertura, dopo i saluti del rettore Paolo Collini e del responsabile scientifico Sandro Trento, interverranno Rudi Kimmie (Kwazulu-Natal University of Durban, Sudafrica), Ronald Jonash (IXL Center, Usa) e Marco Bicocchi Pichi (già presidente di Italia Startup sui temi dell’innovazione 4.0.

La Scuola offrirà corsi, laboratori interattivi, seminari interdisciplinari e altre attività formative pluridisciplinari da inserire all'interno dei corsi di studio già esistenti nei vari dipartimenti dell’Ateneo. Previsti anche percorsi personalizzati sotto la guida di mentori, esperti o professionisti provenienti anche dal mondo esterno.

Nel suo primo anno di avvio le proposte saranno destinate a chi frequenta corsi di laurea magistrale e master del Centro di Biologia Integrata (CiBIO) e dei dipartimenti di Economia e Management, Ingegneria industriale, Ingegneria e Scienza dell’Informazione e Sociologia e Ricerca sociale. Poi gradualmente i allargherà al resto dell’offerta formativa dell’Ateneo.

A chi conseguirà un numero minimo di crediti formativi in almeno due aree disciplinari, la Scuola rilascerà un attestato di frequenza che, pur non avendo valore legale, costituirà un valore aggiunto sul mercato del lavoro. 

Nel secondo anno di attività, la School of Innovation offrirà formazione anche a persone che già lavorano o che hanno completato gli studi e vogliano aggiornare o completare la loro formazione senza necessariamente conseguire un titolo universitario. Prevista anche l’organizzazione di scuole estive. Come obiettivo a medio termine, la Scuola intende promuovere l’avvio di nuovi corsi di laurea magistrali con natura interdisciplinare in cui competenze specialistiche e tecniche siano associate a competenze manageriali. Oltre a proporre forme di cooperazione inter-dipartimentale anche nell’ambito dei dottorati di ricerca.

Nel comunicato stampa i commenti di Sandro Trento, responsabile scientifico della Scuola.