Lunedì, 26 ottobre 2015

Sicurezza urbana “predittiva”: presentati i risultati finali di eSecurity

Il progetto, finanziato dalla CE, nasce dalla collaborazione tra eCrime di UniTrento, Questura di Trento, Fondazione Bruno Kessler e Comune di Trento

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Un sistema informativo georiferito, operativo e facile da gestire per forze di polizia e amministrazioni locali, applicabile in ogni realtà cittadina per migliorare le attività di gestione della sicurezza urbana e della prevenzione della criminalità.

eSecurity, il progetto europeo che si è concluso oggi con la presentazione dei risultati alla Facoltà di Giurisprudenza, non è un semplice sistema di integrazione e di rappresentazione avanzata di dati.
Aiuta piuttosto a comprendere, prevedere e valutare alcuni fattori come l’insicurezza dei cittadini, il disordine nella città, con riferimento allo spazio e al tempo e ad anticipare i reati.

Modulabile e adattabile alle varie esigenze, permette, ad esempio di individuare le aree della città in cui si concentrano i reati, osservare se vi siano discrepanze tra la sicurezza percepita dai cittadini con la criminalità reale e la presenza di disordine urbano in un luogo. Oppure di capire in che modo l’illuminazione urbana possa influenzare i tassi di criminalità di un quartiere o se possano essere previste le future concentrazioni di criminalità nelle diverse circoscrizioni cittadine.

L’idea alla base del progetto è stata testata in via sperimentale per la prima volta nel comune di Trento nell’ambito del progetto europeo “eSecurity – ICT for knowledge-based and predictive urban security”, coordinato dal gruppo ricerca eCrime della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento in collaborazione con Questura di Trento, Fondazione Bruno Kessler (FBK) e Comune di Trento.

Il progetto, che è durato 36 mesi, da novembre 2012 a novembre 2015, è stato co-finanziato dalla Commissione europea con circa 400mila euro (valore complessivo: 448.660 euro, con un co-finanziamento di FBK), nell’ambito del programma ISEC 2011 “Prevention of and Fight against Crime” della Direzione Generale Migrazione e Affari Interni.

eSecurity si basa sull’idea che la gestione aggregata ed intelligente dei dati all’interno di una “smart city” possa aiutare a conoscere le criticità del territorio in termini di criminalità e di sicurezza urbana, a intervenire e trovare soluzioni, a valutare le soluzioni adottate. Il sistema può essere applicato in ogni contesto urbano incrociando dati provenienti da fonti anche molto diverse da quelle di polizia e mettendo a lavorare insieme competenze criminologiche, informatiche, statistiche spaziali e predittive attraverso un sistema informativo intelligente.

Il progetto, che ha visto la città di Trento come laboratorio sperimentale, ha avuto lo scopo di elaborare uno strumento ICT innovativo e georiferito (prototipo) di raccolta dati sul crimine, i livelli di insicurezza percepita dai cittadini e il disordine urbano, finalizzato alla predizione e alla prevenzione della criminalità e alla gestione della sicurezza a tutto tondo, per assistere le autorità di polizia e i decisori politici.

Le informazioni su vittimizzazione, percezione dell’insicurezza, disordine urbano fisico e sociale e altre variabili socio-demografiche e ambientali (ad esempio, arredo urbano, illuminazione, clima) georiferite, se lette in combinazione con i dati di polizia, possono offrire conoscenza utile e evidenziare regole predittive in materia di sicurezza oggettiva e soggettiva, a supporto dell’azione di forze dell'ordine e amministratori locali nella città.

Nel Comunicato stampa allegato maggiori informazioni sulla conferenza tenutasi lunedì 26 ottobre.
Nel box di download è disponibile una scheda di approfondimento sul progetto.