Pineta Granducale di Alberese (Grosseto), giugno 2023: piante di pino domestico con chioma completamente disseccata. Foto di Maria Giulia Cantiani

Formazione

Acqua e cambiamento climatico. Dieci incontri per parlarne

Al via martedì 5 marzo la seconda edizione del ciclo organizzato dal Dicam

28 febbraio 2024
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di Daniele Santuliana
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica propone un percorso seminariale rivolto alle studentesse e agli studenti dell’Università di Trento, ma aperto anche alla cittadinanza. Il tema di quest’anno sono le conseguenze dei cambiamenti climatici sull'acqua. Ne parliamo con Maria Giulia Cantiani, docente di Ecologia al Dicam e referente scientifica del ciclo di eventi.

Professoressa Cantiani, perché un ciclo di incontri dedicato al cambiamento climatico? A chi si rivolge?

«Da tanti anni, affronto questo tema con gli studenti e le studentesse del corso di laurea in Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio: chi vuole lavorare in questo ambito deve sapere che stiamo andando incontro a un periodo connotato da grossi problemi legati al cambiamento climatico. All’interno di un solo insegnamento non è però possibile restituire la complessità di questi temi. Per questo, per dare risposte sempre più puntuali, ho pensato di coinvolgere colleghi e colleghe di altre discipline. All’interdisciplinarietà dei contenuti si è poi aggiunta l’apertura verso studentesse e studenti iscritti a corsi di laurea diversi, ma anche all’intera cittadinanza. In quest’edizione, ancor più che in quella passata, vorremo poi dare spazio alle domande, per aggiungere prospettive sempre nuove alla discussione».

Quali temi verranno toccati?

«Anche quest’anno alcuni interventi saranno dedicati alla Fisica dell’atmosfera, per comprendere meglio cosa sono i cambiamenti indotti dal climate change, perché si originano e perché sono attribuiti all’attività dell’uomo. Ma quest’anno il focus sarà in particolare sul tema dell’acqua, parleremo di ciclo idrologico, frequenza di eventi estremi, alluvioni, problemi di siccità, ritiro dei ghiacciai. Ci occuperemo inoltre di aspetti giuridici e di natura socioeconomica. Io curerò l’intervento iniziale dedicato alla relazione delle piante con l’acqua e, attraverso esempi concreti, cercherò di evidenziare come gli effetti dei cambiamenti climatici si stiano già mostrando in questo rapporto».

Quali ospiti interverranno?

«Ogni anno, ospitiamo uno studioso o una studiosa che non fa riferimento al nostro Ateneo. Quest’anno, abbiamo Anna Pirani, a lungo nell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), attualmente ricercatrice senior sui rischi climatici e le strategie di adattamento presso il Centro euro-mediterraneo sui Cambiamenti climatici (Cmcc). Pirani ci racconterà anche la sua esperienza come negoziatrice alla Cop28, la conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici che si è svolta alla fine dello scorso anno a Dubai. Avremo poi tanti colleghi e colleghe che si occupano di Fisica dell’atmosfera, Lorenzo Giovannini, Simona Bordoni e Dino Zardi (e con lui Anna Napoli e Michael Matiu); il giurista Massimo Zortea parlerà degli strumenti del diritto nazionale e internazionale in materia di clima e risorse idriche; Anna Casaglia e Louisa Parks della Scuola di Studi Internazionali interverranno invece su “Ecologia politica dell’acqua”; c’è poi il gruppo di colleghi idrologi e idraulici con Giuseppe Formetta, Bruno Majone, Alberto Bellin, Diego Avesani, Sebastiano Piccolroaz, Annunziato Siviglia e Marco Tubino, a loro è affidato il compito di trattare le tematiche più strettamente connesse all’acqua».

Come ci si iscrive?

«Ci sono tre modalità di iscrizione: una dedicata a studenti e studentesse che intendono partecipare in presenza; una per gli utenti esterni che vogliono seguire gli appuntamenti con le stesse modalità; una per chi vuole seguire il ciclo da remoto. Il Dicam riconosce un credito formativo agli studenti e alle studentesse che abbiano partecipato in presenza ad almeno il 75% dei seminari e superato la verifica finale».

Ci sarà un terzo ciclo di incontri?

«Lo scorso anno abbiamo parlato dei cambiamenti sugli ecosistemi, quest’anno il focus è sull’acqua. Nei prossimi anni ci piacerebbe parlare di energia, ma anche di turismo sostenibile, magari coinvolgendo i colleghi di Economia che si occupano di gestione del territorio montano. Un altro argomento ancora troppo poco approfondito sono le migrazioni legate ai cambiamenti climatici. Una volta scelto il tema, si decide poi chi coinvolgere all’interno dell’Ateneo e chi invitare dall’esterno».