Rifugio Tosa-Pedrotti @Foto Cristian Ferrari

Vita universitaria

Verso le vette del lavoro

Dalle tesi di laurea al servizio civile: il segreto di un legame speciale tra giovani e Sat

2 maggio 2022
Versione stampabile
di Elisabetta Brunelli
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne dell'Università di Trento

Tra giovani e Sat c’è feeling. Lo dimostrano le tante richieste di consultazione per tesi di laurea che ogni anno arrivano alla Società degli Alpinisti tridentini da tutta Italia, ma anche la crescita di tesseramenti nella fascia 19-26 anni. La montagna è emancipazione, fa tendenza, affascina. E Sat attraverso il servizio civile e una serie di collaborazioni dà l’opportunità a studenti e studentesse di prepararsi alla vita professionale. Con i suoi 150 anni di storia e un forte radicamento nel territorio attraverso circa 27 mila soci, suddivisi in 86 sezioni, è al tempo stesso aperta al mondo e al cambiamento, dimostra di sapersi rigenerare in modo dinamico.

La montagna, passione che può diventare lavoro

Elisa e Alessandra ci credono. Elisa Beatrici, trentina, 24 anni, laurea in Lingue e letterature straniere a UniTrento e studentessa all’Università Ca' Foscari di Venezia del corso di laurea magistrale di interpretariato e traduzione, dopo un’esperienza come sottotitolatrice al Trento Film Festival, da sette mesi svolge la sua attività in segreteria - ufficio comunicazione della Società degli Alpinisti tridentini. Alessandra Cordiano, 23 anni, nella sede provinciale Sat sta svolgendo il servizio civile. È arrivata da Torino per studiare al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento. Dopo la laurea in Studi internazionali, vuole occuparsi di comunità montane.

Moda giovane

Alessandra Cordiano, Elisa Beatrici e Anna Facchini @Foto Archivio UniTrento«Nel tesseramento 2020, segnato dalla pandemia, abbiamo registrato un incremento della fascia 19-26 anni. L’aumento tra i giovani non è bastato a colmare il calo complessivo, ma è un segnale dell’interesse per la montagna della popolazione giovane» commenta Anna Facchini, al suo secondo mandato come presidente Sat.
Spesso il contatto nasce in occasione della tesi di laurea. In cerca di dati e notizie per lavori dedicati ai temi della montagna, da università di tutta Italia si fa riferimento a quanto è custodito all’Archivio Sat di Trento e qui si trovano porte aperte e tante opportunità di approfondimento.
Altre volte il legame è ancora più profondo. Per Alessandra Cordiano la montagna è soprattutto «emancipazione, riscoprire gli spazi aperti e il rapporto con le altre persone». Per Elisa Beatrici è una passione di famiglia. Prima il trekking, poi le vie ferrate, quindi lo sci alpinismo, tesserata Sat da quando aveva 15 anni, osserva come la montagna faccia tendenza nella sua fascia d’età: «Fa moda andare in giro per città vestiti da montagna. Spopola la voglia di arrampicare, continuano ad aprire palestre di roccia, manca però un po’ la conoscenza delle regole». La formazione è un aspetto imprescindibile per Anna Facchini soprattutto ora che «il bacino di utenza si è allargato molto. La diffusione dello sci alpinismo, i nuovi materiali che hanno trasformato abbigliamento e attrezzature, le serate al chiaro di luna, la promozione della montagna sia invernale sia estiva, hanno fatto esplodere la domanda». Per favorire un approccio adeguato alle escursioni Sat offre corsi di arrampicata, alpinismo e sci alpinismo e altre attività.

Incontro, crescita e inclusione

Sat propone anche incontri culturali, come quelli con Tamara Lunger, con la sua storia di Ottomila, ma soprattutto di rispetto della sacralità della montagna e di impegno per l’inclusione sociale. La stessa Sat centrale, come il corso di laurea magistrale in Management della sostenibilità e del turismo (Mast) dell’Università di Trento, è coinvolta in un progetto di mappatura e identificazione dei sentieri in una zona vicina a Katmandu. L’obiettivo è collaborare con le autorità locali per insegnare alla popolazione nepalese come si realizza e si cura un sentiero per favorire la promozione di un turismo sostenibile.

Macchina complessa che ha bisogno di tante professionalità

Sat gestisce rifugi (34 di proprietà), bivacchi e altre strutture che sono punto di riferimento per la sicurezza e il ristoro in quota e cura la segnaletica e la manutenzione di quasi 6 mila chilometri di sentieri e vie ferrate. A questo proposito Anna Facchini racconta quanto sia vitale il contributo di giovani e ricerca universitaria (si veda il comunicato stampa sul protocollo d'intesa) per aiutare la Società degli Alpinisti tridentini a tenere il passo e a prendere una serie di decisioni delicate come quelle sul rapporto tra sport e montagna (a cominciare da sci e mountain bike) e sulle ristrutturazioni dei rifugi. «Perché la Sat decide sulla base delle indicazioni che vengono dai risultati degli studi scientifici e dell’evoluzione tecnologica» sottolinea.
Racconta: «L’anno scorso per la prima volta abbiamo dato avvio a concorsi di progettazione per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico dei rifugi Tosa-Pedrotti e Ciampedie. Le professionalità di cui abbiamo bisogno spaziano dalla sociologia alla pianificazione al management alla progettazione. Dall’altra credo che fare un’esperienza con noi possa aiutare ad arricchire la formazione universitaria e a prepararsi alla vita professionale».

Tesi di laurea, servizio civile e tante opportunità di collaborazione
Numerose le opportunità di collaborazione, tra studio e lavoro, che Sat offre alla popolazione giovanile. La biblioteca della Società degli Alpinisti tridentini è a disposizione per le richieste di consultazione per l’elaborazione delle tesi di laurea. Dal 2020, inoltre, ogni anno bandisce alcuni posti rivolti alla fascia 19-26 anni per svolgere alla Sat l’anno di servizio civile.
Tutte le info su: https://www.sat.tn.it/

Roda di Vael @Foto Nicola Cagol