Posacenere Re-cig ©UniTrento ph.Pierluigi Cattani Faggion

Vita universitaria

Non ci sono più scuse

Nuovi contenitori per la differenziata, posacenere per riciclare mozziconi, calendari e stickers per rendere più green l’Ateneo

19 dicembre 2023
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Paola Siano
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

La sostenibilità parte dai piccoli gesti quotidiani. Attenzioni e abitudini che possono contribuire a prenderci cura dell’ambiente. L’Università di Trento ha messo in campo una serie di azioni che vanno in questa direzione. Le ultime due riguardano la sistemazione di nuovi contenitori per la differenziata e l’installazione di raccoglitori di mozziconi di sigaretta che verranno poi riciclati. Iniziative coerenti con la campagna #soloquantoserve promossa dalla Direzione Comunicazione e Relazioni esterne. Dai prossimi giorni in tutte le strutture dell’Ateneo compariranno adesivi per invitare la comunità universitaria ad un uso più attento di acqua, luce, carta, condizionatori climatici. Inoltre sarà distribuito un calendario con alcune pratiche green da seguire, per ricordarsi di rispettare l’ecosistema tutto l’anno. Ne abbiamo parlato con Marco Dorigatti, responsabile della Direzione Patrimonio immobiliare.

Ingegner Dorigatti, da che esigenza nascono queste iniziative?

«La sostenibilità ha mille declinazioni ed è un obiettivo strategico dell’Ateneo. Ma la si ottiene solo con il contributo di tutta la popolazione universitaria, il personale tecnico e amministrativo, il corpo docente e la comunità studentesca. Quello dei rifiuti e della corretta differenziazione è un tema particolarmente delicato dal punto di vista dell’impatto ambientale. Come Università abbiamo ancora una quota di rifiuti indifferenziati che riteniamo possa essere ridotta in modo sensibile. Troppo spesso ci troviamo a svuotare cestini dedicati alla carta o alla plastica che al loro interno contengono materiali diversi. Comportamenti che ci impongono di smaltire in modo meno economico e meno sostenibile. Tra le azioni che possiamo mettere in campo ci sono azioni di sensibilizzazione come la campagna lanciata dalla Direzione Comunicazione e Relazioni esterne ma anche la predisposizione di strumenti di uso quotidiano per facilitare condotte rispettose. Per questo abbiamo deciso di adottare una serie di contenitori per la differenziata. 57 isole da interno ed esterno ben riconoscibili, esteticamente gradevoli, non troppo grandi per evitare che vengano gettati rifiuti più ingombranti e non adeguatamente separati, allineate con i colori e l’infografica adottata dal Comune di Trento. Sono poi accessibili a tutti, con una targa in braille e il contrasto cromatico tale per essere riconoscibili anche a chi ha problemi di ipovisione.  Sono stati posizionati internamente nelle aree break, e all’esterno dove ci sono zone più frequentate. La novità è che hanno anche la frazione dell’umido. Ci siamo resi conto che è inevitabile il consumo di prodotti alimentari. Gli scarti venivano gettati impropriamente nella differenziata. Così abbiamo adottato questo sistema insieme a Dolomiti Ambiente che raccoglie l’organico e lo smaltisce».

Cosa dicono i dati della raccolta differenziata in Ateneo?

L’Ateneo monitora annualmente la produzione di rifiuti urbani residui. Per il 2022 la produzione totale in Ateneo si attesta su un quantitativo totale di circa 1.500 metri cubi.

A questa idea si aggiunge quella per il recupero e il riciclo di mozziconi di sigarette. Un progetto nato in casa UniTrento.

«Si. Parliamo di Re-cig. Una start up nata anche grazie alla collaborazione con l’Università di Trento per il deposito del brevetto. L’idea nasce nell’ambito dell’economia circolare, dalla differenziazione al riutilizzo di un materiale come il mozzicone di sigaretta. Ma anche dalla necessità di adottare un comportamento più rispettoso degli spazi comuni. I mozziconi spesso vengono gettati a terra. La conseguenza è avere piazzali e aree esterne pieni di queste sigarette che poi finiscono nei canalini di raccolta d’acqua, ostruiscono i collettori di raccolta e creano intasamenti e allagamenti. Questo tipo di posacenere consente di recuperare i mozziconi e di vederli trasformati in acetato di cellulosa utilizzabile per produrre nuovi oggetti per stampanti tridimensionali, montature per occhiali, manici per ombrelli, cover per cellulari e penne. Ad agosto sono stati installati 20 posacenere».

Finora come sta andando? Che riscontro avete?

«È stata fatta una prima raccolta. C’è una buona risposta. Da agosto ad oggi sono stati raccolti 200 litri di mozziconi. Non escludiamo che i filtri recuperati un domani possano servire per realizzare prodotti in uso all’Ateneo».  

Le iniziative da sole non bastano, occorre la partecipazione e la consapevolezza di tutti. Quanto è sostenibile il nostro Ateneo?

«L’Università di Trento partecipa ad un tavolo al quale siedono tutti gli atenei italiani.  Al suo interno ci confrontiamo su diversi ambiti, dall’energia ai rifiuti alla mobilità. Possiamo dire che per certi aspetti siamo più avanti e attenti di altri. Ad esempio, per razionalizzare e ridurre il consumo idrico nei servizi igienici di Ateneo sono stati installati 200 aeratori nei lavabi delle sedi di Economia, a Palazzo Prodi, Palazzo Cavazzani e a Sociologia. Con una riduzione del consumo d'acqua sul singolo lavabo di circa l'80%. Dal prossimo anno saranno anche installate tre colonnine per la ricarica delle auto elettriche, una nel parcheggio di Povo, un’altra in quello di Economia e la terza nel parcheggio di Mesiano».