Sala della Biblioteca Centrale Universitaria. Foto archivio Università di Trento.

Vita universitaria

BUC: UN BEL POSTO PER STUDIARE

La Biblioteca di Ateneo progettata da Renzo Piano. Visite guidate una volta al mese

26 settembre 2018
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Paola Fusi
di Paola Fusi
Responsabile della Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

La Biblioteca Universitaria Centrale dell’Università di Trento (BUC), progettata da Renzo Piano, è uno spazio molto frequentato da tutta la comunità universitaria, ma soprattutto dagli studenti.
A partire da metà settembre – una volta al mese – è possibile visitarla partecipando a un tour guidato, che ne illustra le caratteristiche architettoniche e funzionali. Per conoscere meglio questa realtà e i servizi che offre, abbiamo incontrato Vittorio Carrara, responsabile della BUC e animatore delle visite guidate.

Dottor Carrara, quali sono i punti di forza di questa biblioteca?
Semplifico dicendole che sono due e non so quale dei due sia il più importante. Primo: alla BUC i lettori possono prendere i libri dagli scaffali in autonomia, possono fare le loro scelte come se fossero in libreria aggirandosi tra i 200.000 volumi delle nostre collezioni di diritto, scienze sociali, economia, lettere e filosofia. Anche l’Università di Trento, con Bolzano e Verona, ha finalmente la sua grande biblioteca a scaffale aperto, con un patrimonio bibliografico ricco e, per alcuni ambiti disciplinari, unico in regione.  Secondo: la BUC è un edificio straordinario, opera di un grande artista che il mondo ci invidia.

Quali servizi offrite agli studenti e, in generale, ai lettori?
Alla BUC i nostri utenti (e i nostri utenti sono tutti i cittadini, non solo gli universitari) vengono soprattutto per studiare in un ambiente adeguato e per cercare i libri: quelli a scaffale se li trovano da soli; quelli chiusi nei depositi glieli portiamo il più in fretta possibile (al massimo in qualche ora se sono conservati negli archivi decentrati); quelli che stanno in biblioteche italiane o straniere glieli facciamo arrivare col nostro servizio di prestito interbibliotecario. Nel 2017 abbiamo dato in prestito 57.000 volumi della nostra collezione e ne abbiamo fatti arrivare 4.800 dal resto del mondo. Le ho dato delle cifre abbastanza significative, che si riferiscono a documenti cartacei. Certo, i numeri relativi all’utilizzo delle risorse bibliografiche online sono molto più alti, ma per scaricare un articolo in pdf non è necessario venire alla BUC, anche se naturalmente alla BUC si può accedere a internet e a tutte le risorse bibliografiche digitali che il nostro Sistema bibliotecario mette a disposizione. La rete è uno strumento di ricerca e di conoscenza meraviglioso, ma nei libri di carta, soprattutto in quelli che comprano le biblioteche, si possono trovare cose ancora molto utili, forse non migliori, ma probabilmente diverse.

Cosa fate per attirare il pubblico in biblioteca? Da questo mese sono partite le visite guidate alla BUC. Come sono organizzate e chi può partecipare?
La BUC non ha ancora compiuto due anni e francamente non abbiamo mai sentito la necessità di fare marketing per attirare visitatori. Si è riempita fin da subito di giovani, universitari e persino liceali. Ora sentiamo il desiderio di far conoscere la BUC in tutte le sue potenzialità, di far vedere l'edificio anche nei posti dove di solito un utente non va o non può andare. La prima visita del ciclo che abbiamo proposto è stata frequentata perlopiù da ragazzi neoimmatricolati con qualche genitore al seguito (tutti provenienti da fuori regione – Puglia, Veneto, Piemonte)  e da tre dottorandi stranieri. Erano contenti dell'ora passata insieme, perché sono entrati negli uffici, nelle sale riunioni, nei depositi e hanno visto spazi e funzioni da un’altra prospettiva. La biblioteca è una costruzione molto complessa, che mantiene un equilibrio stabile in virtù di un’attività molto dinamica: sembra quasi il frutto di un paradosso, difficile da percepire se qualcuno non te lo spiega. Ecco: la visita serve a tutto questo. La prossima è programmata per il 12 ottobre (e chi vuole prenotarsi può farlo a questo indirizzo)

Vivendo la BUC quotidianamente come “gestore”, quale raccomandazione o suggerimento darebbe a chi le si avvicina per la prima volta?
Gli direi di entrarci con la voglia di scoprire qualcosa di inaspettato, di guardare i libri magari solo quelli nuovi che esponiamo per un po' nella hall, di non esitare a chiedere aiuto al personale. Cerchiamo di essere sempre disponibili e parliamo (sottovoce) con tutti e con piacere. La BUC è un luogo molto bello, anche per incontrarsi.